I colori della Sicilia

Garibaldi - Entrata a Palermo
Spedizione dei Mille - 1860/1861
Campagna di Sicilia
Località rese memorabili da fatti di guerra
Valico di Gibilrossa (m. 320)

(a 12 km da Palermo, sulla strada Palermo-Belmonte Mezzagno)
Giuseppe Garibaldi

Da Palermo, dopo Ciaculli, si salgono le pendici di Monte Grifone; varcato il burrone della Scala di Gibilrossa, si risale fino al valico, da dove si domina un grandioso panorama su Palermo e la Conca d'Oro. A sinistra della strada, sulle pendici della Montagna Grande, sorge il MONUMENTO, m 337, eretto nel 1882 sul luogo dove Garibaldi, il 26 maggio, decise la marcia sulla Capitale dell' isola. 
Costruito in pietra viva, è costituito da una slanciata piramide che posa su un basamento a tre facce, contro le quali sono addossate delle specie di are. 
Alcune iscrizioni rievocano l'opera di Giuseppe La Masa, che qui raccolse ed ordinò i volontari siciliani, e la decisione di Garibaldi di marciare su Palermo espressa con la famosa frase rivolta al Bixio: 
« Nino, domani a Palermo! ».
Poco lontano, per una carrareccia, si possono raggiungere le rovine del Convento addossato alla diruta chiesa di 
S. Maria di Gibilrossa, in cui Garibaldi pose il suo quartier generale dal 19 al 26 maggio 1860. 
A destra della facciata della chiesa si trova una LAPIDE commemorativa.
Il 26 maggio i garibaldini, provenienti da Misilmeri e uniti alle squadre siciliane del La Masa, ammontanti a poco più di 3000 uomini, dopo aver costeggiato le maremme del Piano della Stoppa, sostarono nei pressi del convento di Gibilrossa

Qui Garibaldi riunì il Tùrr, il Bixio e altri in un consiglio di guerra proponendo due alternative: o marciare direttamente su Palermo, oppure portarsi al centro dell'Isola per raccogliere altre forze e quindi dirigerei verso il capoluogo. 
Prevalse la prima alternativa e, verso le 21, nel buio della notte, formati due scaglioni, la colonna s'infilò per la cosiddetta Scala di Gibilrossa (poi ribattezzata Discesa di Mille), proseguì per Croce Verde, Ciaculli e Villa Fàvara, giungendo al sobborgo Brancaccio, da dove ebbe inizio l'attacco di Palermo.

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1860 / 1861 (immagine riservata)
A. Grifasi  14/03/02
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